Francesco Baja, sindaco liberale (1788-1837)

Appartenente ad una delle più importanti famiglie locali, nel 1820 aderì al movimento costituzionale. Fu molto attivo nell’amministrazione locale come decurione e come sindaco per due trienni. Morì nell’espletamento delle sue funzioni di sindaco nel mese di agosto 1837.

Nacque nel 1788 circa da Giovanni Baja e Rosa Zibella in una famiglia locale benestante presente in San Prisco fin dal XVI secolo.

I Baja nel corso del XVIII secolo riuscirono a comprare molti territori in Sant’Angelo in Formis, dove erano situati fonti d’acqua perenne e l’importante basilica benedettina. Nel corso del XIX secolo il Comune di Capua cercò di contrastare la proprietà della famiglia e ne nacque una lunga lite, sulla quale furono emanati diversi provvedimenti: dal Tribunale di Guerra e Casa Reale (1805), dal Tribunale Civile di Santa Maria di Capua (1808) e dal Consiglio di Stato (1815). Tutti i provvedimenti diedero ragione alla famiglia sanprischese.

Il padre Giovanni morì in San Prisco il 12 ottobre 1804 e fu seppellito nella chiesa parrocchiale.

Nel 1812 Francesco fu testimone di nozze del matrimonio fra il dottor ‘fisico’ Domenico Cipriano e Rosa Taddeo di Capua.

In seguito sposò Maria Giuseppa Scialla di Casanova e Coccagna, appartenente ad una famiglia benestante di notai.

Egli fu molto attivo nell’amministrazione locale: decurione dal 1816; nel 1817 fu proposto nella terna per sindaco; nel 1823 fu posto nella terna per secondo eletto e nel 1825 fu nominato primo eletto. In tutte le occasioni venne fuori la sua adesione al movimento costituzionale del 1820, ma sul suo conto fu anche affermato «di plausibile morale e di sufficienti cognizioni, inoltre è molto attivo.»

Nel 1831 fu nuovamente decurione sostituendo Alessandro de Paulis e l’anno successivo, alla fine del mese di marzo, fu nominato sindaco. Alla scadenza del triennio fu proposta la sua riconferma. L’intendenza chiese un parere al consigliere provinciale Francesco Santorio di Casanova, che propose all’intendente la sua riconferma.

Egli fu molto attivo e si dedicò alacremente agli affari comunali finché la morte non lo colse proprio nell’espletamento delle sue funzioni il 25 agosto 1837.

Poco prima di morire Francesco fece testamento col notaio Antonio di Monaco ed istituì suoi eredi la moglie Maria Giuseppa Scialla e i fratelli don Giuseppe e don Dionisio Baja.

 

BIBLIOGRAFIA E FONTI

 

L. RUSSO, San Prisco agli inizi del XIX secolo, Caserta 2000.

L. RUSSO, San Prisco nel Settecento, Capua 2007.

L. RUSSO, La montagna e le sorgenti di S. Angelo in Formis contese tra la città di Capua e la famiglia Baja di San Prisco in D. De Rosa – L. Russo, Antichi acquedotti e fontane di Capua, edizioni Pro Loco Capua, Capua 2007.

AS Ce, Intendenza borbonica, Affari Comunali, bb. 201-209.

AS Ce, Intendenza borbonica, Personale Amministrativo, b. 346.

AS Ce, Stato Civile, San Prisco, Atti di morte, a. 1837.

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