Francesco de Angelis, sindaco

Farmacista appartenente ad una delle maggiori famiglie locali. Amministratore sempre fedele ai Borbone, fu decurione, due volte sindaco e a lungo impegnato nell’amministrazione locale.

 

Nato in San Prisco nel 1770 circa da Pietro e Maria Giovanna Palmiero in una famiglia benestante. Studiò in Capua e in seguito in Napoli come «speziale di medicina». Seguì le orme dello zio Bartolomeo, speziale di medicina nel casale che esercitava nel 1754 la «Spezieria» di Francesco Antonio Ragucci. Completò gli studi nel 1792 e iniziò subito ad esercitare la professione.

In seguito sposò Gabriela Valenziano e iniziò a muovere i primi passi nell’amministrazione civile locale.

Nel Decennio francese fu attivo come decurione fin dal 1806 e partecipò attivamente all’attività amministrativa comunale. Fu il primo sindaco del Comune dal 1807 al 1809.

 Nel maggio del 1815 fu nominato sindaco subentrando a Francesco Ajossa e amministrò il Comune in un periodo difficile segnato dalla presenza delle truppe austriache sul territorio comunale.

Nel mese di gennaio 1816 si adoperò per nominare in San Prisco il medico condotto e la scelta, fatta attraverso il Decurionato, cadde su Domenico Cipriano.

Nel corso dell’anno continuarono i problemi per il mantenimento delle truppe austriache e per il pagamento di coloro che avevano fornito le diverse somministrazioni e pretendevano a ragione pagamenti.

Nel corso del 1818 espresse più volte all’intendente la volontà di essere sostituito dopo aver mantenuto la carica di sindaco oltre il triennio, sostenendo la necessità di seguire la sua attività professionale. Nel corso dell’anno si occupò del rifacimento delle strade interne e di far approvvigionare una nuova campana per la chiesa parrocchiale.

Fu sostituito soltanto a fine dicembre 1818 dall’avvocato Francesco di Ruggiero, ma continuò ad essere presente nell’amministrazione locale come decurione.

Agli inizi del 1821 accadde un fatto strano ed apparentemente inspiegabile. Nel mese di febbraio fu nuovamente prescelto come sindaco dal Decurionato, la scelta fu condivisa dal Consiglio d’Intendenza e ricevette anche l’approvazione ministeriale. Tuttavia agli inizi del 1822 al de Angelis fu preferito Alessandro de Paulis.

 

Lettera del sindaco Francesco de Angelis all’intendente

 

Nel 1828 fu incluso fra i decurioni da sostituire, ma fu sostituito soltanto nel mese di gennaio 1830. Dopo qualche mese, in seguito alla morte del decurione Andrea Rubino, fu proposto nuovamente per la sua sostituzione e fu quindi rinominato decurione. Fu designato deputato alle opere pubbliche comunali ed insieme al notaio Nicola Maria di Monaco seguirono i lavori di rifacimento delle strade interne e del ponte che doveva congiungere la Strada Madonna delle Grazie alla Strada Consolare.

Nel corso del 1831 fu nominato cassiere comunale, ma dopo un po’ chiese di essere sostituito in tale carica «per l’età avanzata [61 anni] e per essere ammalato di Podagra».

Fu decurione e deputato alle opere pubbliche comunali fino al 1838 finché non fu sostituito su proposta del sindaco Antonio Sanzò per l’età avanzata.

Nel 1849 fu ancora indicato nella terna per sindaco, ma ormai aveva settantanove anni e gli fu preferito Francesco Rubino.

Il 30 dicembre 1857 morì vedovo di Gabriela Valenziano nella sua abitazione di Strada Sambuci, assistito da parenti ed amici. La sua morte fu dichiarata dal becchino Pietro Vetiello e dal sensale Antonio Pasquariello, entrambi abitanti in Strada Piazza il giorno seguente davanti al sindaco Saverio Cipriano.

 

Atto di morte di Francesco de Angelis

 

Fonti e Bibliografia

Archivio di Stato di Napoli (AS Na), Collegio dei Dottori, Protomedicato di Napoli, Registri di privilegi, vol. 162, f. 72.

Archivio di Stato di Caserta (AS Ce), Intendenza, Personale comunale, bb. 346-347.

AS Ce, Intendenza, Affari comunali, bb. 199-206.

AS Ce, Stato Civile, San Prisco, Registri atti di morte, a. 1857.

 

L. Russo, San Prisco agli inizi del XIX secolo, Caserta 2000.

L. Russo, San Prisco nel Settecento, Capua 2007.

 

Pubblicato in «Rivista Letteraria Libera La Recherche.it», aprile 2013.

 

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