Giuseppe di Monaco, sindaco avvocato (1789-1862)

Avvocato e sindaco di San Prisco negli anni 1811 e 1813 fu personaggio di spicco nell’attività amministrativa locale. Nato in una famiglia di notai fra le maggiori di San Prisco, fu a lungo decurione ed eletto comunale.

 

        Nato in San Prisco nel 1789 circa dal notaio Nicola Maria di Monaco ed Orsola Pascale. I suoi genitori si erano sposati nell’agosto del 1775 ed avevano avuto molti figli: Francesco, Giuseppe, Antonio, Giuseppe, Pasquale, Teresa, Maria Gabriela, Irene, Marianna, Caterina Matrona, e Angela Rosa.

Francesco divenne sacerdote. Antonio percorse la carriera del padre divenendo notaio, ma scelse il celibato.

Angela Rosa sposò don Alessandro Valenziano, figlio di don Francesco e donna Caterina Cipriano, speziale di medicina.  I due vissero nella casa di Nicola Maria in Strada Grottella e da questo matrimonio nacquero 5 figli (4 femmine e 1 maschio).

Pasquale, alla morte dei genitori, sposò Caterina Maria di Luca, figlia del fu Pasquale e Teresa Salemme.

Caterina Matrona sposò Pietro Nicola Marotta, possidente di Capua figlio del fu don Alessandro e Giavanna Tafani e fratello di Luigi Marotta (anch’egli a lungo nell’amministrazione civile locale).

 

La famiglia di Monaco era fra i maggiori proprietari locali con una rendita imponibile di 307,21 ducati per i seguenti beni: 14 moggia circa di territori nelle località: Starza e Orta.; 3 case di abitazione: una di 7 membri nella Vinella dei Massari con giardinetto di 8 passi; un’altra di 14 membri nella Strada della Cappella e la terza di 8 membri nella località Grotta.

 

Giuseppe divenne legale e all’età di 21 anni, il 3 gennaio 1810, sposò Maddalena de Paulis, figlia del fu Michele e di Angela di Caprio. Testimoni di nozze furono Giuseppe Valenziano e Nicola Sanfelice. La nuova famiglia si stabilì nelle abitazioni della famiglia de Paulis in Strada Piazza [odierna Via Michele Monaco).

Nel 1811 giovanissimo fu eletto a sorpresa sindaco e fu molto attivo. Sostituito a fine anno da Natale de Paulis. Lo ritroviamo sindaco nel 1813. Negli anni 1814-1815 fu secondo eletto. Nel 1815 lo ritroviamo come decurione.

 

Nel 1816 diversi cittadini invocarono la nomina del di Monaco come primo eletto, ma il sindaco gli rispose che non era incluso nella lista degli eligibili in quanto era incluso il padre.

L’anno seguente fu incluso nella lista degli eliggibili in quanto avvocato, incluso nell’elenco dei «professori d’arti liberali.»

Fu inserito nella terna come primo eletto nel 1817, ma l’intendente gli preferì Angelo Canale. Riuscì ad essere nominato per tale carica nel 1818.

 

Riuscì ad entrare come impiegato nella Conservatoria delle Ipoteche in Santa Maria di Capua e a causa di questo impegno trascurò molto le proprie attribuzioni. Il sindaco Francesco di Ruggiero, per favorirlo ed evitarne la sostituzione, propose all’intendente di nominare un aggiunto per sostituirlo in sua assenza.

 

Il 2 febbraio del 1820 morì la sorella Angela Rosa a soli 30 anni lasciando il marito e 5 figli minori. Nel medesimo anno, il 15 novembre, purtroppo, mori anche il marito don Alessandro Valenziano alla giovane età di 34 anni.

 

Nel 1821 fu nominato secondo eletto nonostante fosse impedito per la usa attività lavorativa.

Diversi cittadini ricorsero all’intendente per denunciare la sua assenza fino alle tre pomeridiane e affermarono che la moglie Maddalena de Paulis in realtà lo sostituiva e che vessava i venditori.

Anche in questo caso il sindaco e il Decurionato tentarono di trovare una soluzione per mettere a tacere le polemiche e per assicurare la vigilanza sui venditori; essi decisero di nominare due decurioni a turno che, come aggiunti di polizia, coadiuvassero il secondo eletto

 

Nel 1830 fu nuovamente nominato primo eletto, ma la sua situazione era sempre la medesima perché non riusciva ad assicurare la sua presenza. Il sindaco Domenico Cipriano chiese nuovamente di poter coadiuvare il primo eletto con i decurioni, che a turno potevano sostituirlo.

 

Il padre Nicola Maria morì il 3 dicembre 1833 all’età di 84 anni circa nella sua casa di abitazione di Strada Grottella, già vedovo da alcuni anni della moglie Orsola Pascale, lasciando l’eredità a tutti i suoi figli.

 

Fu testimone di nozze del cognato Michele de Paulis nel matrimonio con Clementina Mincione il 18 maggio 1835.

 

Nel 1842 fu rinominato decurione e fu molto attivo nell’attività comunale, funzionando anche come segretario del Decurionato.

Nel 1850 fu riproposto come secondo eletto, ma l’intendente gli preferì Daniele Capobianco. L’anno seguente fu nuovamente decurione.

 

Proposto ancora una volta come secondo eletto, in questo caso gli fu preferito il legale Stefano Ajossa.

 

Nel 1858 fu nuovamente nominato decurione e in tale veste nel 1860, in sostituzione di Francesco di Ruggiero, fu designato come deputato alle opere pubbliche comunali, carica che aveva ricoperto anche il padre Nicola Maria.
 

Infine il 24 settembre del 1862 morì nella sua abitazione di Strada Piazza, assistito dalla moglie Maddalena de Paulis.

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note archivistiche e bibliografiche

 

Archivio di Stato di Caserta (AS Ce), Intendenza borbonica, Personale comunale, bb. 346, 347 e 348.

AS Ce, Intendenza borbonica, Affari comunali, bb. 200, 201 e 209.

AS Ce, Stato Civile, n. 9, San Prisco, Registri dei matrimoni, aa. 1810 e 1835.

AS Ce, Stato Civile, n. 9, San Prisco, Registri dei morti, aa. 1820, 1833 e 1862.

 

L. Russo, San Prisco nel XIX secolo, L’Aperia edizioni, Caserta 2001.

Id., San Prisco nel Settecento, Capua 2007.

 

 

 

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