Famiglie e Palazzi di San Prisco

(APPUNTI E ANNOTAZIONI VARIE)

L’ABITATO; II “Casamento” di San Prisco, ovvero il suo abitato, comprendeva 474 partite, relative al seguente tracciato viario: Strada della Piazza[comprendente 185 partite, dove vi erano la maggior parte delle abitazioni; tale strada corrisponde all’attuale via Michele Monaco] Vinella de’ MassariStrada della Cappella [ovvero Via Costantinopoli], Vico SambuciLargo della CroceVia Cupa [l’odierna via Verdi], Vico Cavaconi, località Grotta e Vicolo Campanile. Ulteriori strade, desunte da altri documenti archivistici, erano: la via Madonna delle Grazie, la Vinella di Parito, la Vinella di Pontesano e la strada dello Trivice.

ABITAZIONI E ATTIVITÀ’: Le case d’abitazione erano 435 e portavano una rendita imponibile di 2731,30 ducati. Nel territorio di San Prisco vi erano due concerie, che fruttavano 18 ducati di rendita, e cinque “trappeti”, con una rendita di 50 ducati. Una delle concerie era situata nel Vicolo del Campanile, di proprietà dei ‘‘bracciali” Natale e Pascale eredi di Vincenzo Paolis; l’altra si trovava nella Strada della Piazza ed era del “conciacuoi” Giovanni Melucci (o Mellucci).

La concia delle pelli era un’attività che aveva avuto origine in epoca antica e, nella provincia, era concentrata soprattutto nella vicinissima S. Maria di Capua [l’attuale S. Maria Capua Vetere]. Tale attività già nel Settecento aveva creato gravi problemi di inquinamento e notevoli preoccupazioni per la salute pubblica. Infatti, in un editto del 27 settembre 1784 furono previste pene pecuniarie e l’arresto per coloro che avessero versato le acque di rifiuto delle concerie sulle pubbliche strade. Tuttavia ancora più preoccupanti erano le condizioni igienico-sanitarie in cui erano costretti a lavorare i numerosi operai addetti a questa attività.

I “trappeti”, detti anche “montani”, cioè frantoi per la macina delle olive, erano situati anch’essi nell’abitato: uno si trovava nel Vicolo del Campanile ed era di proprietà dei suddetti “bracciali” Natale e Pascale eredi di Vincenzo Paolis; un altro in Vico Cavaconi ed era di proprietà di Angela Baia; un altro in Vico Sambuci ed era degli eredi del benestante Francesco Cristina di Capua; un altro ancora in Vico Sambuci era dì proprietà del benestante Pietro de Angelis; l’ultimo era del benestante Gabriele Boccardi ed era ubicato nella centrale Strada della Piazza, vicino alla sua “casa palaziata”.

Anche le “morchie” dei “trappeti” erano fonte di preoccupazione per la salute pubblica per la loro grande diffusione nei centri abitati, così anche in San Prisco, poiché spesso si trovavano al di sotto del piano terra, sprovvisti di qualsiasi sistema per lo scolo delle “morchie”, con pessime condizioni di lavoro per gli addetti.

  

PALAZZI DEI MAGGIORI CONTRIBUENTI,

  • Nel 1797 Marco Antonio Boccardi al fratello Gabriele Boccardi (Gabriello in altri documenti) lasciò l’intera casa “palaziata“, sita nella Strada della Piazza in San Prisco.
  • Giovan Battista Boccardi … nell’abitato di San Prisco possedeva una casa d’abitazione di più stanze con 4 botteghe e un piccolo giardino nella strada della Piazza.
  • Raffaele del Balzo, cavaliere in Napoli, divenuto in seguito duca di Caprigliano, nel “casamento di S. Prisco” aveva: una casa d’abitazione dì 8 membri, affiancata da una casa rustica e da un giardino di 20 “passi” nella Strada della Piazza
  • Gli eredi di Francesco Cristina, benestante in Capua nel casamento del paese, in Vico Sambuci, possedevano: una casa d’abitazione di 4 membri terranei con un grande giardino di 1,25 moggia e un’altra casa d’abitazione di 14 membri e un “trappeto”.
  • Nicola Maria di Monaco, notaio di San Prisco, nel casamento del paese aveva: una casa d’abitazione di 7 membri con un giardino di 8 “passi”nellaVinella de’ massari; una casa dì 14 membri con un giardino di 10 “passi” nella Strada Cappella e infine un’altra casa di 8 membri in località Grotta.

Fonte: Archivio di Stato di Caserta, Catasto Provvisorio, Partitari, San Prisco, vol. II.

ALTRI PALAZZI NEL CATASTO PROVVISORIO:

A) Casa di membri (stanze) 18 nella Piazza appartenente a Palmiero Paolo, benestante di Capua, passata a Salvatore e Pasquale Monaco del quondam Antonio nel 1818.

B) Casa di membri 9 nella Strada della Piazza di Vincenzo Sanfelice.

C) Casa di diversi membri superiori ed inferiori con bottega [a giudicare dalla rendita dovrebbe essere grande] in Vico Sambuci di Alessandro e Giuseppe Valenziano, proveniente da Caterina Valenziano.

D) 2 case: una di membri 3 e un’altra di membri 4 inferiori e superiori nella Piazza di don Giuseppe Monaco, fratello del notaio Francesco Antonio e figlio di notaio Nicola; 1830.

E) Casa di membri 9 inferiori e superiori in Vico Campanile di Prisco e Felice lannotta, padre e fìglio; 1831.

F) Casa di membri 13 inferiori e superiori in Vico Campanile di Clemente Monaco di Pasquale; 1836.

G) Casa di membri 7 inferiori e superiori in Piazza di Giuseppe Monaco di Francesco; 1840.

H) Casa di membri 8 inferiori e superiori in Piazza di Giacomantonio Iannotta e Francesco, figlio, con giardino di l0 “passi” e 5 “passitelli”; 1841.

I) Casa di membri 12 inferiori e superiori con bottega e giardino in Vico Sambuci di Pietrantonio e  Michele Palmiero fu Domenico, fratelli.

L) Casa di membri 8 inferiori e superiori in Strada della Piazza con giardino di 20 passi di Giuseppe, Francesco e Luigi del Balzo, duca di Caprigliano (prima censita a Raffaele del Balzo).

Fonte

  • Archivio Storico Arcidiocesi di Capua, Visite Pastorali, Risposta alle Generali Istituzioni, ed alle  particolari per la Santa Visita della città, ed Archidiocesi di Capua, 1852-
  • Palazzo della duchessa del Balzo di Caprigliano, moglie del fu don Raffaele del Balzo, duca dì Caprigliano; sito alla destra della chiesa di S. Maria di Loreto.

Bibliografia

  • San Prisco agli inizi del XIX secolo. Caserta, 2001.

 

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