Pasquale di Monaco, sindaco notaio (1859-60)

Il di Monaco apparteneva ad una famiglia benestante che gli consentì di studiare e seguire l’attività di famiglia, il padre e il nonno Gennaro erano stati notai e cancellieri comunali. Pasquale fu decurione per molti anni e sindaco dal 1859 al 1860.

 

Pasquale nacque in San Prisco nel 1821 dal notaio Pietro e da Carmina Scialla, anch’essa figlia di un notaio di Casanova e fu battezzato coi nomi Pasquale Antonio Ciro Raffaele.

 

Egli, oltre ad espletare l’attività notarile, dal 1841 entrò nell’amministrazione locale come decurione e partecipò attivamente alle vicende politiche sanprischesi. In alcuni rapporti di polizia ritroviamo la notizia del suo coinvolgimento nei moti costituzionali del 1848 come alfiere.

In seguito divenne cancelliere comunale e fu Capo urbano dal 1853 al 1858.

 

Nel 1848 sostituì il primo eletto, ma ebbe molte critiche di cittadini che scrissero all’intendente per screditarlo e denunciare alcune sue mancanze e comportamenti indegni della carica. In altri ricorsi inviati all’iuntendente fu accusato di reggere le fila del Decurionato, insieme a Francesco Ajossa, e ne fu proposta la sostituzione. Nonostante ciò rimase ancora decurione.

 

Nella seconda metà del 1849 chiese di essere sostituito come decurione perché esercitava l’incarico da molti anni. Probabilmente sperava di diventare sindaco, ma non fu inserito nella terna per tale carica, bensì in quella per secondo eletto.

 

Nel 1851 fu nominato nuovamente decurione ed esercitò la carica fino al 1858, quando chiese di essere sostituito sia come decurione sia come Capo urbano, dichiarando di essere occupatissimo con la sua profesione e di aver esercitato la carica da molti anni. In realtà si preparava a diventare sindaco e fu indicato come primo ternato dal Decurionato, insieme a Giovan Giuseppe de Paulis e don Stefano Ajossa.

Contro la nomina del di Monaco furono prodotti all’intendente molti ricorsi di cittadini che miravano a screditarlo e a denunciare alcuni presunti imbrogli e comportamenti inadeguati all’importanza della carica.

L’intendente, come di prassi, chiese le solite informazioni all’ispettore di polizia di Santa Maria di Capua e questi, dopo aver chiesto informazioni «a parroci, sacerdoti e uomini perbene», affermò che fra i tre ternati il preferibile era proprio Pasquale di Monaco.

Il funzionario di polizia Santaniello si spinse oltre ipotizzando che dietro i tanti ricorsi vi era il legale Stefano Ajosssa, altro pretendente alla carica di sindaco, ritenuto poco dignitoso moralmente e con precedenti politici più preoccupanti: era stato tenente della Guardia Nazionale nel 1848.

L’intendente non ebbe più dubbi e nominò sindaco il di Monaco per l’anno 1859.

 

Il di Monaco fu molto attivo nelle vesti di sindaco e chiese la sua sostituzione come deputato alle opere pubbliche comunali. In Decurionato in questo caso indicò come sostituto il passato sindaco Daniele Capobianco.

Egli si preocupò di far eseguire i lavori di rifacimento della Strada Madonna delle Grazie e di diversi lavori al Camposanto locale e alla strada che conduceva ad esso.

Durante il suo mandato non mancarono le critiche e gli attacchi che miravano a screditarlo e a lanciargli accuse infamanti, che non furono mai prese in considerazione dai funzionari di polizia.

 

Dal 1853 al 1859, quando ricopriva le cariche di decurione e di sindaco, egli cercò di ottenere la censuazione di un oliveto appartenente alla montagna demaniale ad un prezzo di favore, ma nei diversi tentativi trovò una forte opposizione e non riuscì ad ottenere questo beneficio per l’opposizione del Consiglio d’Intendenza.

 

 

Nel mese di luglio 1860 fu proposto un rinnovamento della cariche comunali e in breve tempo fu nominato sindaco Cesare Boccardi, che aveva già ricoperto l’incarico negli anni precedenti. Il di Monaco fu prescelto in seguito nuovamente come decurione.

 

Lettera del sindaco Pasquale di Monaco all’intendente

 

Note:

L. Russo, San Prisco agli inizi del XIX secolo, Caserta 2000.

L. Russo, San Prisco nel Settecento, Capua 2007.

 

Archivio di Stato di Caserta (AS Ce), Personale comunale, b. 348.

AS Ce, Affari comunali, bb. 209-219.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *