San Prisco nel XVII secolo
Pubblicato nel mese di maggio 2020 l’e-book Sindaci, amministratori e vicende di San Prisco (1816-1860), che raccoglie diversi contributi alla storia di San Prisco che il sottoscritto ha scritto negli ultimi anni.
Questo lavoro costituisce un contributo importante alla conoscenza della storia di San Prisco e della provincia di Terra di Lavoro in generale. Esso segue i volumi San Prisco nel Settecento e San Prisco agli inizi del XIX secolo, quest’ultimo incentrato sul periodo molto più breve, ma significativo, del “Decennio francese”.
L’indagine storica è svolta in un lungo periodo nel quale è esaminata una mole enorme di documenti archivistici e sono ricostruite le vicende del periodo, sono descritti i personaggi locali attori dell’attività politico-amministrativa, le loro famiglie e le loro vite.
In esso è possibile scorgere, attraverso le vicende locali, il lento avvicinamento verso l’unità d’Italia, attraverso la Carboneria, il periodo rivoluzionario del 1820-21, le varie restaurazioni, il periodo rivoluzionario del 1848 fino alle vicende che portarono all’unità italiana.
Il primo capitolo concerne gli avvenimenti politici e amministrativi degli anni della seconda restaurazione borbonica, sui quali pesarono in modo determinante i costi dell’occupazione militare austriaca. Furono realizzati diversi accomodi alle strade comunali e nel 1818 si costruì un ponte all’imbocco della via Cupa.
Si alternarono alla carica di sindaco il farmacista Francesco de Angelis e l’avvocato Francesco di Ruggiero.
Il secondo capitolo riguarda il periodo costituzionale, che seguì i moti degli anni 1820-21. In questi anni ebbe massima diffusione la Carboneria. Anche in San Prisco furono installate due vendite denominate «Perfetta armonia» e «Torre fiorita».
Il Comune fu interessato ancora da un cospicuo alloggiamento dei soldati austriaci che pesò molto sulle casse comunali e creò diversi problemi.
Nel corso del 1822 furono realizzati lavori urgenti alla chiesa parrocchiale e alla casa comunale.
Sindaci di questi anni furono l’avvocato Francesco di Ruggiero e Alessandro de Paulis.
Nel terzo capitolo sono riportati gli avvenimenti politici e amministrativi successivi alla reazione ai moti del 1820-21.
In questi anni si realizzarono consistenti lavori alle strade comunali e si costruì un ponte di accesso al Comune dalla strada consolare [odierna via Nazionale Appia].
In questo periodo si alternarono come sindaci: Alessandro de Paulis, Cesare Boccardi e Domenico Cipriano.
Il quarto capitolo concerne la ripresa delle riforme negli anni 1831-47. In San Prisco di realizzò l’apertura di una nuova strada da Via Madonna delle Grazie fino al ponte che imboccava la Strada Consolare. Nel 1838 si costruì un macello fuori all’abitato e si smembrò la Chiesa parrocchiale per favorire la creazione di due nuove parrocchie: S. Maria di Costantinopoli e S. Maria di Loreto.
Negli anni 1839-40 si costruì il nuovo camposanto su progetti degli ingegneri Tarsia e Landi e furono realizzati i lavori di trasformazione della strada delle cupe da San Leucio a San Prisco. In questo periodo si alternarono come sindaci: Domenico Cipriano, Francesco Baja (morto in servizio nel 1837), Antonio Sanzò, Saverio Boccardi, Antonio Sanzò e Cesare Boccardi.
Il quinto capitolo tratta gli avvenimenti politici e amministrativi negli anni 1848-49, caratterizzati dalla rivoluzione e dagli scontri che coinvolsero anche il popolo. Negli episodi rivoluzionari fu coinvolto anche Saverio Boccardi, già decurione e sindaco, divenuto capitano della Guardia Nazionale; questi fu accusato di essersi impossessato delle chiavi del telegrafo per non consentire di effettuare la segnalazione al real governo napoletano. In seguito per evitare l’arresto preferì emigrare a Londra e poi a Marsiglia.
Nel corso del 1848 furono eseguiti interventi urgenti al tetto della Chiesa di S. Maria di Costantinopoli e fu elaborato un progetto dell’ingegnere Vincenzo Santillo per rifare la strada «basolata» della Piazza che prevedeva l’utilizzo di «basoli» calcarei.
Nel corso del 1849 scoppiarono gravissimi scontri di massa fra cittadini di diversi comuni vicini, che coinvolsero anche San Prisco. Per fermarli fu utilizzata la linea dura degli arresti per coloro riconosciuti colpevoli. Il sindaco del periodo fu Cesare Boccardi.
Nel sesto capitolo sono riportati gli avvenimenti che precedettero il raggiungimento dell’Unità italiana. Nel 1851 furono eseguiti i lavori per unire la vinella dei Massari con quella del Campanile. Negli anni 1852-53 ripresero le ostilità degli scontri con lanci di pietre fra diversi Comuni. In questi anni si fecero diversi lavori di accomodi alla Chiesa madre e a quella di Costantinopoli.
Il Comune fu coinvolto negli scontri decisivi che portarono al raggiungimento dell’unità politica e dovette addossarsi il peso dell’alloggio di molti soldati.
Si alternarono come sindaci: Francesco Rubino, Daniele Capobianco, Francesco Saverio Cipriano, Pasquale di Monaco e Cesare Boccardi.
Esprimo ringraziamenti sentiti a tutto il personale dell’Archivio di Stato di Caserta, ai direttori che si sono succeduti finora fino a quello attuale per la disponibilità e la cortesia dimostratami nel corso delle mie lunghe ricerche.
Quest’opera è risultata fra le finaliste del “Premio Giuseppe Aragosa” indetto dall’Associazione Giuseppe Aragosa Ars Historiae.
In copertina vi è una foto dello stemma comunale di San Prisco (Biblioteca Museo Campano di Capua)
E’ disponibile il solo formato PDF.
https://store.streetlib.com/it/luigi-russo/
Pubblicato un nuovo saggio di Luigi Russo sulla Rivista di Terra di Lavoro nel quale, oltre a diverse notizie già pubblicate in precedenza, sono riportate diverse nuove notizie con aggiunte e nuovi contributi. In esso sono affrontati molti argomenti sulla base di fonti archivistiche trovate dagli Archivi di Stato di Napoli e Caserta, la maggior parte inedite. Si evidenziano fra esse le vicende relative ai vari restauri della chiesa parrocchiale dal 1587 fino al primo decennio del XVII secolo, le vicende inerenti la costruzione delle cappelle di S. Maria di Loreto e di quella in località alla Cappella (successivamente denominata S. Maria di Costantinopoli), l’istituzione di varie gabelle e le motivazioni che portarono alla loro introduzione nell’Università di San Prisco.
http://rterradilavoro.altervista.org/articoli/19-01.pdf
Pubblicato un e-book sulla storia di San Prisco all’inizio del XIX secolo, utilizzando diverse fonti degli Archivi di Stato di Caserta e Napoli, dell’Archivio Comunale di Capua (conservato nella Biblioteca del Museo Campano di Capua e alcune relazioni sulle Visite pastorali dell’Archivio Storico Arcivescovile di Capua.
Il lavoro è una rielaborazione dell’opera San Prisco agli inizi del XIX secolo, stampato nel 2000, aggiornato e arricchito grazie alle ricerche storiche condotte in questi ultimi anni sulla storia di San Prisco.
Nel primo capitolo sono illustrate le numerose riforme politiche, economiche e sociali attuate nel “Decennio francese”.
Nel secondo è descritta l’agricoltura nella provincia di Terra di Lavoro all’inizio dell’Ottocento, dandone una visione d’insieme che tiene conto degli apporti dati dai maggiori studiosi in materia. Inoltre, nonostante i limiti posti dalla scarsità delle fonti, in particolare il mancato ritrovamento della relazione del circondario di Santa Maria di Capua della Statistica Murattiana del 1811, si è tentato di esporre per grandi linee l’agricoltura e le altre attività in San Prisco e in particolare l’attività della coltivazione del lino.
Nel terzo capitolo si riporta la storia di San Prisco a partire da un documento del 1020 fino alla fine del XVIII secolo che tiene conto dei diversi contributi dati a quest’argomento negli ultimi anni.
Il quarto capitolo concerne un approfondito studio sul catasto provvisorio, che mostra: come erano divise le proprietà, il rapporto fra proprietari residenti e proprietari non residenti, le famiglie più diffuse, il peso della proprietà degli Enti e delle Istituzioni ecclesiastiche dopo le leggi eversive della feudalità, e, infine, individua i primi venti maggiori contribuenti del Comune con le rispettive proprietà. In alcuni casi si è ricostruito il patrimonio di tali grossi proprietari attraverso un confronto con gli altri Catasti Provvisori di molti altri Comuni della provincia di Terra di Lavoro, in particolare del distretto di Capua.
Nel quinto e ultimo capitolo sono trattale le problematiche relative all’istruzione pubblica, alle attività e agli affari comunali utilizzando il fondo degli Affari Comunali e quello degli Stati Discussi dell’Intendenza Borbonica dall’Archivio di Stato di Caserta.
Quest’opera apporta un contributo notevole alla ricostruzione alla storia economico-sociale di San Prisco attraverso la pubblicazione e l’analisi di importanti fonti storiche precedentemente ignorate.
In copertina vi è una foto con la Torre civica di San Prisco, detta anche dell’orologio.
Sono disponibili i formati PDF ed EPUB